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La più antica
d’Italia

Un viaggio nella storia e nel sapere.

La più antica biblioteca d’Italia fu fondata nel 1648 da Padre Angelico Aprosio, a cui deve il nome.

Uno scrigno di meraviglie racchiuse nell’antico palazzo comunale di via Garibaldi, nel centro storico: due piani di storia e scoperta fra migliaia di volumi, incunaboli e codici manoscritti.

Origini e fondazione

Originario di Ventimiglia, l’Agostiniano Padre Angelico Aprosio, erudito e critico secentesco, durante i suoi viaggi raccolse circa diecimila opere, tra cui manoscritti rari di narrativa, teatro, diritto, linguistica.

Nel 1653 la biblioteca fu ufficialmente riconosciuta da Papa Innocenzo X, che proibì di spostare i preziosi tomi, sotto pena di scomunica.

Ciononostante, la sede originaria nel Convento di Sant’Agostino attraversò un progressivo declino e nel XVII secolo l’Aprosiana fu quasi dimenticata: per ordine del Direttorio della Repubblica Ligure, furono rimosse ben tremila opere.

Secoli successivi

Durante la Guerra dei Sette anni il convento che custodiva la biblioteca subì gravi danni e venne saccheggiato. Lo stesso accadde alla fine degli anni Novanta del Settecento con l’invasione napoleonica: parte del patrimonio bibliografico andò disperso, confluendo in collezioni private delle famiglie liguri e in altre biblioteche.

Agli inizi dell’Ottocento il Comune di Ventimiglia trasferì tutto il materiale superstite in vari edifici della città alta: per un periodo i volumi vennero ospitati nella Chiesa di San Francesco, poi in un edificio attiguo. Trovarono una collocazione definitiva in quello che era il Civico Teatro, dove furono spostati in seguito al terremoto del 1887 grazie al contributo di Thomas Hanbury.

Informazioni
Via Garibaldi, 10 – 18039 Ventimiglia (IM)
Tel. +39 0184351209

Come raggiungerlo
A un minuto a piedi dalla Porta Nuova sulla via principale del centro storico, Via Garibaldi.

Orari e modalità di visita
Apertura: giovedì 10:00 –18:00; venerdì 14:00 – 18:00; sabato 9:00 –13:00

Curiosità
Uno speciale impianto di climatizzazione preserva gli antichi volumi della biblioteca, e in caso di incendio si attiva un sistema all’avanguardia: al posto di acqua o schiuma, viene impiegato un gas che riduce l’ossigeno nell’aria, aiutando a soffocare le fiamme.